Ey, le aziende italiane accelerano sulla transizione ecologica
Ormai l'80% la considera un vantaggio competitivo
Nonostante il contesto geopolitico incerto oltre il 60% delle aziende non ha interrotto i piani di sostenibilità e il 15% ha accelerato la transizione a modelli di business più sostenibili. E quanto emerge dalla nuova edizione dello studio EY "Seize the Change" secondo la quale l'80% circa delle aziende intervistate ha previsto un piano di sostenibilità con obiettivi specifici, dato superiore di circa 10 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione. L'87% delle aziende considera la sostenibilità come un fattore di vantaggio competitivo; il 65% ha definito obiettivi e relative azioni per mitigare il cambiamento climatico, a fronte del 38% dell'anno 2022. Le azioni più significative avviate sono legate alla riduzione delle proprie emissioni e alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Quasi il 60% prevede al proprio interno una funzione Csr (Corporate Social Responsibility) e/o legata alla sostenibilità, quasi +30 punti percentuali rispetto allo scorso anno. "Se in passato la sostenibilità ha rappresentato un nice to have, poi una scelta e più recentemente un'opportunità, oggi siamo chiaramente di fronte a una necessità per rispondere alle sfide di business e alle trasformazioni di oggi e di domani", spiega Massimo Antonelli, ceo di Ey in Italia e Coo di Ey Europe West Riccardo Giovannini, sustainability leader di Ey Italy, aggiunge: "I dati del nostro studio confermano come sempre più realtà aziendali scelgano di integrare concretamente la sostenibilità all'interno del proprio business. Oltre il 70% delle aziende intervistate, infatti, integra il piano di sostenibilità nel piano industriale, dato in aumento di circa il 18% rispetto alla scorsa rilevazione". Infine, si consolida la potenziale relazione tra gli investimenti reali sulla sostenibilità sul breve periodo e l'eventuale crescita sul lungo: esaminando la relazione tra il posizionamento in termini di sostenibilità con alcune variabili economiche e finanziarie, quali l'andamento (su 3 anni) del tasso di indebitamento e del rapporto EBTDA/Ricavi, si rileva una certa correlazione fra l'andamento dell'indebitamento e il miglioramento della performance di sostenibilità.
(T.Burkhard--BBZ)