B7, 'uguaglianza genere per un'economia più resiliente e equa'
Tappa a Matera per la 'G7 Industry Stakeholders Conference'
Nei Paesi del G7 solo il 42,3% degli uomini e il 47,5% delle donne ottengono qualifiche terziarie. Anche i tassi di Neet riflettono le difficoltà attuali nella transizione dalla scuola al lavoro, fenomeno che interessa l'11,1% degli uomini e il 13,2% delle donne. Sono alcuni dei punti evidenziati con l'approfondimento 'B7 Flash', di Confindustria e Deloitte elaborato in occasione della 'G7 - Industry Stakeholders Conference: Bridging Gaps and Building Futures' organizzata - nell'ambito del B7 Italy 2024 presieduto da Confindustria sotto la guida di Emma Marcegaglia - in occasione della ministeriale G7 di Matera dal 4 al 6 ottobre. Allo steso tempo, evidenzia il rapporto, "i G7 devono investire nell'imprenditorialità e nella crescita delle competenze e dei talenti per ovviare ai 34 milioni di imprenditori 'mancanti' nell'area Ocse: solo il 14,5% degli uomini e l'8,8% delle donne sono lavoratori autonomi, dato pari a un esiguo 9% tra i giovani sotto i 30 anni". "Sbloccare il pieno potenziale dell'imprenditorialità e costruire un'economia più resiliente ed equa - commenta la vicepresidente di Confindustria per la transizione ambientale e gli obiettivi Esg, Lara Ponti - richiede azioni decise che facciano perno sull'inclusione sociale dei gruppi sottorappresentati e sull'uguaglianza di genere da parte dei Paesi G7. Questo obiettivo è cruciale e anche le aziende sono chiamate a incorporare tali principi nei loro obiettivi strategici, adottando strumenti che permettano di fissare traguardi chiari e misurabili in ogni fase della carriera femminile, non solo aumentando la presenza delle donne, ma anche favorendo pari opportunità di crescita professionale, una retribuzione equa e un equilibrio tra vita privata e lavoro". "I Paesi del G7 - rileva Andrea Poggi, innovation leader per Deloitte Italia e capo delegazione B7 per Deloitte - stanno attraversando una fase di profondi cambiamenti, con significative implicazioni sui percorsi educativi e formativi e sul mercato del lavoro, che offrono straordinarie opportunità per facilitare l'accesso a istruzione e occupazione, e per ridurre le disuguaglianze ancora esistenti in tali ambiti": è "fondamentale che i Paesi del G7 siano fautori di un nuovo mercato del lavoro che promuova una 'diversità inclusiva', pilastro imprescindibile per massimizzare i benefici delle molteplici transizioni in corso e costruire un futuro etico e sostenibile per il business".
(Y.Berger--BBZ)