Produzione carta da macero salita in Italia del 5% nel 2023
Unirima, ha raggiunto i 6,9 milioni di tonnellate
La produzione nazionale di carta da macero nel 2023 ha raggiunto i 6,9 milioni di tonnellate (+5% rispetto al 2022), numeri che collocano l'Italia al secondo posto in Europa nella produzione di carta da macero, dopo la Germania e davanti a Spagna e Francia. È la fotografia che emerge dal Rapporto 2024 dell'Unione Nazionale Imprese Recupero e Riciclo Maceri (Unirima), presentato oggi a Roma. L'aumento della produzione nazionale ha avuto un impatto positivo sul tasso di riciclo complessivo della carta, che nel 2023 ha raggiunto il valore record del 92,1%, mentre la percentuale di riciclo degli imballaggi cellulosici si è attestata al 92,3%, superando ampiamente l'obiettivo dell'85% fissato dall'Ue per il 2030. Grazie a questi risultati, l'Italia si posiziona al secondo posto in Europa anche per il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici, dopo la Germania, e ben al di sopra della media europea del 79,3%. Le esportazioni hanno raggiunto il valore di 2,15 milioni di tonnellate nel 2023 (31% della produzione), registrando un incremento del 45,5% rispetto al 2022. Una tendenza positiva confermata anche nel primo semestre del 2024, con circa 1 milione di tonnellate esportate. Le quotazioni della materia prima carta da macero, dopo la forte contrazione registrata nella seconda metà del 2022, hanno ripreso a crescere fino ai primi sei mesi del 2024 arrivando, per la qualità 1.04 (cartone) di carta da macero, a 90,00 €/t (+52% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente). Da luglio 2024 la tendenza si è invertita con il valore delle ultime quotazioni di settembre per la suddetta tipologia in calo del 6,7% rispetto al mese precedente. Nell'ultimo anno anche a livello internazionale si rileva un generale calo del valore economico della carta da macero. Lievemente positive, secondo Unirima, le stime di crescita al 2026 per il comparto settore della carta da macero, ma incombono le incognite delle crisi internazionali e il peso in costante incremento delle barriere non tecnologiche.
(L.Kaufmann--BBZ)