Berliner Boersenzeitung - Camilli (Confindustria), serve di più per investimenti-crescita

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Camilli (Confindustria), serve di più per investimenti-crescita
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Camilli (Confindustria), serve di più per investimenti-crescita

'Manovra carente. Servono misure premiali sulla tassazione'

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"Una parte della partita sul piano della sostenibilità si fa anche con gli investimenti in macchinari e processi delle imprese", sottolinea il vicepresidente di Confindustria per credito, finanza e fisco, Angelo Camilli, che avverte: "Il piano 5.0 è un'ottima opportunità in questa direzione ma ancora stenta a decollare: abbiamo fatto le nostre proposte per indirizzare il piano verso un utilizzo più efficiente delle risorse e auspichiamo che si possa procedere nella direzione annunciata". In questo momento, "in cui è determinante favorire la trasformazione sostenibile delle imprese industriali, gli interventi previsti dalla manovra sul piano del sostegno agli investimenti e alla crescita sono carenti". Lo ha evidenziato in occasione di ASviS Live su 'Le politiche economiche e fiscali per lo sviluppo sostenibile dell'Italia' e della presentazione del policy brief di ASviS sulla Legge di Bilancio per il 2025 "Temiamo che si disperda quello slancio che l'economia italiana ha saputo mostrare in anni recenti. Le imprese, pur impegnate in rigorosi percorsi di sostenibilità, restano sguarnite di misure dedicate alla crescita, patrimonializzazione, innovazione". "Dopo l'abrogazione dell'Ace, per rilanciare gli investimenti produttivi servono misure premiali sul piano della tassazione, come la nostra proposta sull'Ires: una aliquota Ires - ricorda il vicepresidente di Confindustria - ridotta di 5 punti le imprese che trattengono una quota significativa di utili in azienda, reinvestendoli in parte in nuove assunzioni, incrementi di produttività, redditività, efficienza, innovazione, sostenibilità ambientale, miglioramenti della sicurezza e della salute dei lavoratori, welfare. Inoltre, la manovra necessita di essere rafforzata sul versante dell'accesso al credito. La priorità è rendere strutturale la riforma del Fondo di Garanzia per le Pmi, in scadenza a fine anno, e andrebbe poi valutato un suo rafforzamento a supporto della crescita economica e delle trasformazioni epocali che le imprese dovranno affrontare nei prossimi anni.

(F.Schuster--BBZ)