In Giappone il 98,1% dei neo-laureati trova lavoro
Effetti post pandemia svaniti, dice il ministero dell'Istruzione
Raggiunge i livelli record in Giappone il tasso di inserimento nel mondo del lavoro per gli studenti che si sono laureati in primavera. Secondo i dati del ministero del Lavoro e dell'Istruzione il 98,1% degli studenti ha ricevuto offerte di impiego a partire dal primo aprile, la data che nel Paese del Sol Levante coincide con l'inizio del nuovo anno fiscale. Le statistiche evidenziano anche un numero maggiore di aziende che sta assumendo attivamente a fronte di una persistente carenza di manodopera, fanno notare i funzionari ministeriali, sottolineando come l'impatto della pandemia da Covid-19 sulle assunzioni sia quasi scomparso. Lo sbocco occupazionale dei neo-laureati in Giappone viene calcolato attraverso un'indagine a campione dal 1997. Nel 2011 è stato il più basso di sempre, al 91%, dopo la crisi finanziaria innescata dal crollo della banca d'investimento statunitense Lehman Brothers nel 2008. Negli anni successivi il dato si è mosso su una traiettoria ascendente, raggiungendo il massimo storico del 98% per i laureati del 2018 e del 2020, per poi scendere di nuovo dopo la pandemia. Il ministero ha preso a campione i dati di 4.770 studenti provenienti da 24 atenei pubblici e 38 università private. Il tasso di occupazione per chi ha scelto gli studi umanistici è stato del 97,9%, e del 98,8% per gli studenti di facoltà scientifiche.
(Y.Berger--BBZ)