Francia: Macron ospita il 19mo summit della Francofonia
Val d'Aosta attesa ai 2 giorni nel segno della Lingua di Molière
Tutti uniti intorno alla Lingua di Molière. La Francia accoglie oggi e domani decine di capi di Stato e di governo per il XIX Summit della Francofonia. Sugli 88 Stati e governi membri dell'Organisation internationale de la francophonie (Oif), sono una cinquantina quelli attesi al vertice, ha annunciato il segretario generale del summit, François Vandeville, in conferenza stampa a Parigi. L'incontro, che dopo 33 anni torna in Francia, rappresenta ''uno dei quattro grandi momenti internazionali che accoglie la Francia quest'anno'', insieme agli 80 anni dello Sbarco in Normandia, i Giochi Olimpici e la riapertura della cattedrale di Notre-Dame'', prevista per il 7-8 dicembre, ha aggiunto Vandeville. Macron accoglierà i suoi ospiti oggi al castello di Villers-Cotterêts, a un'ottantina di chilometri a nord-est di Parigi, spettacolare scrigno dove lo scorso anno è stata inaugurata la Cité internationale de la langue française, fortemente voluta dall'attuale presidente. I lavori proseguiranno domani sotto alla volta del Grand Palais di Parigi, recentemente restaurato. Il tema della due giorni è '"Créer, innover et entreprendre en français" ('Creare, innovare e intraprendere in francese). Sarà anche l'occasione per i leader riuniti a porte chiuse di confrontarsi su temi come la crisi in Medio Oriente e i conflitti armati. Attesa al vertice anche una delegazione libanese. Numerosi leader africani, fra quelli di Senegal, Benin, Ciad, Centrafrica, Ruanda, Repubblica democratica del Congo, hanno confermato la loro presenza. Ci saranno anche il presidente della Regione Val d'Aosta, Renzo Testolin, nonché l'assessore agli Affari europei, all'innovazione, al Pnrr e alle politiche nazionali della montagna, Luciano Caveri. ''Riconosciuta per il suo carattere francofono - scrive Testolin in una nota -, la Val d'Aosta si iscrive pienamente in questa dinamica di dialogo e di scambio. Il plurilinguismo forma la nostra identità e la nostra storia e ci identifica ancora oggi come un legame vitale nel piano della collaborazione tra l'Italia e la Francia rilanciato dal Trattato del Quirinale''. ''L'influenza del blocco francofono è reale sul piano mondiale'', ha detto in un'intervista all'agenzia France Presse la segretaria generale dell'Oif, Louise Mushikiwabo, sottolineando che ''il nostro ruolo non è far progredire gli interessi di un solo Paese (la Francia, ndr). Ma lavoriamo come un blocco, oggi, di 88 Stati, governi e governi regionali come il Québec, la Vallonia o Bruxelles. Cerchiamo di trovare un denominatore comune su cui avviamo delle iniziative che ci danno influenza".
(H.Schneide--BBZ)