Da chip a robot per la difesa, le startup in cui investe la Nato
Erogati i primi gettoni del Fondo Innovazione da un miliardo
Chip più potenti, sistemi robotici per la difesa e per scopo umanitario, strutture leggere per veicoli aerospaziali, una intelligenza artificiale più efficiente e sostenibile. Sono questi i quattro progetti su cui sta investendo la Nato attraverso il suo fondo Innovazione: istituito nel 2021 ammonta ad un miliardo di euro ed è supportato da 24 Paesi alleati. "Con questi investimenti il Fondo inizia a fare la differenza nei nostri ecosistemi di innovazione, offrendo opportunità di crescita alle aziende più promettenti del settore e a vantaggio tecnologico dell'Alleanza", ha affermato David van Weel, segretario generale aggiunto per l'innovazione della Nato sul sito ufficiale dell'iniziativa. Gli investimenti - si legge - "contribuiranno a rimuovere gli ostacoli alla crescita delle tecnologie emergenti in Europa e nel Regno Unito, dal miglioramento delle nostre capacità collettive di intelligenza artificiale all'ampliamento dei confini della produzione di nuovi materiali". In particolare, una destinataria dei finanziamenti Nato è l'azienda tedesca ARX ;;Robotics, produttore di sistemi robotici la difesa, a uso commerciale e umanitario per le forze armate. Gli altri tre investimenti vanno tutti a realtà del Regno Unito. C'è Fractile, una società di intelligenza artificiale che sta sviluppando una tecnologia che consente alle reti neurali più grandi di funzionare più velocemente, in modo più efficiente e sostenibile. Segue iCOMAT un'azienda che fornisce strutture più leggere, resistenti e sostenibili per veicoli aerospaziali e automobilistici, "in modo rapido ed economico". E infine Space Forge, che utilizza l'ambiente spaziale per produrre semiconduttori avanzati per infrastrutture critiche, "garantendo capacità più potenza e resilienza nei settori delle telecomunicazioni, aerospaziale e quantistico".
(U.Gruber--BBZ)