Berliner Boersenzeitung - Dagli scavi di Populonia la storia del liberto Ledeltius

EUR -
AED 3.871792
AFN 71.988267
ALL 98.094382
AMD 410.868674
ANG 1.906245
AOA 961.366091
ARS 1052.538522
AUD 1.63374
AWG 1.892163
AZN 1.791793
BAM 1.955651
BBD 2.135527
BDT 126.390363
BGN 1.952833
BHD 0.397253
BIF 3123.6989
BMD 1.05413
BND 1.418
BOB 7.308339
BRL 6.090834
BSD 1.057624
BTN 88.860525
BWP 14.45924
BYN 3.46122
BYR 20660.940722
BZD 2.131927
CAD 1.48597
CDF 3020.080994
CHF 0.935899
CLF 0.037419
CLP 1032.498702
CNY 7.636746
CNH 7.643536
COP 4665.229874
CRC 538.289597
CUC 1.05413
CUP 27.934435
CVE 110.256594
CZK 25.283315
DJF 188.336534
DKK 7.460645
DOP 63.728768
DZD 140.897653
EGP 52.087745
ERN 15.811944
ETB 128.088825
FJD 2.402391
FKP 0.832042
GBP 0.835303
GEL 2.883024
GGP 0.832042
GHS 16.895471
GIP 0.832042
GMD 74.842956
GNF 9114.996789
GTQ 8.168377
GYD 221.16999
HKD 8.205487
HNL 26.711484
HRK 7.51938
HTG 139.049951
HUF 408.939117
IDR 16704.42328
ILS 3.935836
IMP 0.832042
INR 88.980875
IQD 1385.487793
IRR 44370.953773
ISK 144.321046
JEP 0.832042
JMD 167.976754
JOD 0.747696
JPY 163.481796
KES 136.196639
KGS 91.176507
KHR 4272.998495
KMF 491.830524
KPW 948.716266
KRW 1472.287019
KWD 0.324303
KYD 0.881441
KZT 525.604912
LAK 23240.117841
LBP 94711.629543
LKR 308.989373
LRD 194.601471
LSL 19.241542
LTL 3.11257
LVL 0.637633
LYD 5.165631
MAD 10.544046
MDL 19.217444
MGA 4919.834915
MKD 61.531399
MMK 3423.771915
MNT 3581.932422
MOP 8.480813
MRU 42.222783
MUR 49.597142
MVR 16.286331
MWK 1834.047158
MXN 21.528331
MYR 4.723033
MZN 67.361023
NAD 19.241815
NGN 1757.002205
NIO 38.919986
NOK 11.700992
NPR 142.18188
NZD 1.805341
OMR 0.405862
PAB 1.057604
PEN 4.015094
PGK 4.252898
PHP 61.869506
PKR 293.660482
PLN 4.330839
PYG 8252.409945
QAR 3.855606
RON 4.976757
RSD 117.001058
RUB 105.594971
RWF 1452.671927
SAR 3.957211
SBD 8.844589
SCR 14.357493
SDG 634.050841
SEK 11.604944
SGD 1.417272
SHP 0.832042
SLE 23.821761
SLL 22104.576241
SOS 604.488318
SRD 37.227115
STD 21818.355035
SVC 9.254382
SYP 2648.532167
SZL 19.235081
THB 36.735325
TJS 11.274326
TMT 3.699995
TND 3.336846
TOP 2.468877
TRY 36.397689
TTD 7.181521
TWD 34.318272
TZS 2803.98454
UAH 43.688434
UGX 3881.648812
USD 1.05413
UYU 45.385679
UZS 13537.967808
VES 48.987149
VND 26790.704513
VUV 125.148388
WST 2.942699
XAF 655.938101
XAG 0.034317
XAU 0.000407
XCD 2.848838
XDR 0.796758
XOF 655.910102
XPF 119.331742
YER 263.400643
ZAR 19.083868
ZMK 9488.429759
ZMW 29.037648
ZWL 339.42931
Dagli scavi di Populonia la storia del liberto Ledeltius
Dagli scavi di Populonia la storia del liberto Ledeltius

Dagli scavi di Populonia la storia del liberto Ledeltius

Rinvenuto suo calamaio in ceramica in domus distutta nel 50 a.C.

Dimensione del testo:

Un calamaio in ceramica a vernice nera meravigliosamente integro, alcuni stili per scrivere sulle tavolette cerate e un frammento di una bambola di ceramica appartenuta a una bimba di epoca romano-repubblicana. Sono i reperti emersi dagli scavi di una domus aristocratica distrutta da un incendio verso il 50 a.C. rinvenuta nel Parco archeologico di Baratti e Populonia, che ci raccontano la storia di Ledeltius, schiavo che riuscì a riconquistare la libertà. A spiegarlo in anteprima all'ANSA Stefano Camporeale, docente del dipartimento di Scienze Classiche e Beni Culturali dell'università di Siena e Marta Coccoluto, responsabile del Parco. Ledeltius fu un contabile di un personaggio politico di primo piano della Populonia di epoca romano-repubblicana, suo dominus (padrone). Il suo nome - la lettera L (molto probabilmente abbreviazione di Lucius, molto diffuso) e la lettera T (la lettera iniziale di un gentilizio ancora non identificato) e Ledeltius, appunto il suo nome greco latinizzato. - è inciso sul calamaio in ceramica a vernice nera trovato durante gli scavi negli ambienti della parte privata della domus del Parco di Baratti e Populonia. Fu probabilmente anche pedagogo per i figli del padrone di casa, tra i quali c'era certamente la bambina a cui apparteneva la bambola il cui frammento è stato ritrovato dai team di ricerca di Camporeale e di Niccolò Mugnai della Faculty of Classics della University of Oxford. "Non sappiamo dove sia nato Ledeltius - dicono gli esperti - ma è molto probabile che sia passato dal grande mercato degli schiavi dell'Egeo, dove le persone cadute in schiavitù ricevevano un nuovo nome, greco, poi in qualche modo è arrivato in Italia e a Populonia, sempre in stato servile. Non abbiamo certezza che il nostro schiavo fu acquistato perché istruito e acculturato, ma è molto probabile, dato che una figura di contabile, nonché di maestro e precettore, era strettamente necessaria alla vita della casa, intesa come il luogo per l'esercizio del potere clientelare del suo proprietario". A Ledeltius era probabilmente affidata la redazione dei documenti ufficiali e dei contratti, la gestione dei conti e tutto quel che riguardava gli affari del padrone di casa. Su chi fosse questo proprietario illustre la ricerca sul campo ha aperto alcune ipotesi ancora da confermare: "potrebbe essere stato un magistrato, sicuramente il più importante di Populonia, nel I secolo a.C. municipio romano, e anche tra i più eminenti dell'Etruria romana, a giudicare dalla grande e lussuosa dimora dove risiedeva, dotata anche di una piccola terma privata". la casa, infatti, fu distrutta da un incendio intorno al 50 a.C., nell'epoca delle guerre civili che caratterizzò il periodo finale della Repubblica romana. Ancora non si sa con precisione quale fu la causa dell'incendio, ma tutta la casa crollò e non fu più ricostruita. "Nella lussuosa casa aristocratica di Populonia - spiega Camporeale - sono stati trovati contesti di eccezionale importanza e in questi giorni (lo scavo si concluderà il 19 luglio) altri reperti straordinari sono in attesa di essere recuperati. La domus fu distrutta da un incendio intorno al 50 a.C., nell'epoca delle guerre civili che caratterizzò il periodo finale della Repubblica romana. Ancora non si sa con precisione quale fu la causa dell'incendio: la casa fu abbandonata in tutta fretta dal proprietario e dalla sua famiglia, comprendente anche servi e liberti, crollò e non fu più ricostruita. Una rara occasione per gli archeologi perché, come a Pompei o Ercolano, la vita qui si fermò improvvisamente e pertanto tutto il contenuto della domus si trova ancora lì, in attesa di essere scoperto. Quanto sta venendo alla luce sono proprio le tracce della vita quotidiana nella casa, dal momento che le stanze che gli archeologi stanno scavando corrispondono alle aree di servizio, dove si trovavano le cucine e le dispense. Una miriade di oggetti sta pian piano rivelando tutte le attività che qui si svolgevano: si tratta soprattutto di reperti in ceramica e in metallo che si sono conservati in maniera straordinaria sotto le ceneri del fuoco". Sono stati recuperati attrezzi per la cucina e il camino, porzioni di mobili come chiodi e cerniere, ceramiche per la tavola e per la dispensa, pezzi di giocattoli in terracotta, lampade in ceramica, pedine da gioco, chiavi e serrature, e tutto quello che era in uso in una casa. La parte più ricca della dimora, quella dove il padrone accoglieva i suoi ospiti, ha rivelato grandi stanze con pavimenti a mosaico, le terme private e le sale per il banchetto. Lo scavo è aperto al pubblico e i reperti saranno mostrati in anteprima in occasione degli appuntamenti "Gli archeologi raccontano", stasera giovedì 11 e ancora giovedì 18 luglio, alle ore 18 all'acropoli di Populonia. L'area di scavo è lungo il percorso di visita del Parco, aperto tutti i giorni in luglio e agosto e gestito dalla Parchi Val di Cornia Spa grazie a un accordo di Valorizzazione fra Ministero della Cultura, Regione Toscana e comune di Piombino, a cui è legato il Piano Strategico di Sviluppo del Parco, che comprende la programmazione triennale della ricerca archeologica.

(T.Burkhard--BBZ)