Italiani promuovono l'IA in medicina, ma rischio è fai da te
Studio Univesrità Cattolica,impatto su relazione medico paziente
Gli italiani promuovono l'uso dell'intelligenza artificiale in medicina: più di 6 su 10 sono favorevoli, di questi l'88% la userebbe per semplificare il linguaggio dei referti, l'86% come supporto al medico per effettuare una diagnosi e l'80% come aiuto per stabilire una terapia farmacologica adeguata, mentre quasi 6 italiani su 10 la utilizzerebbero come strumento per fare un'autoanalisi dei propri sintomi. Per sette italiani su 10 un rischio, oltre al 'fai-da-te', è che potrà causare una perdita della relazione e del contatto diretto con il medico. Sono i dati che emergono dall'indagine di EngageMinds Hub - Centro di ricerca in psicologia dei consumi e della salute dell'Università Cattolica di Cremona. "L'Intelligenza Artificiale non è più solo una parola sconosciuta - dice Guendalina Graffigna, direttrice del centro - ma sta diventando un catalizzatore fondamentale per il progresso nella medicina". Secondo gli italiani l'utilizzo delle tecnologie digitali in sanità migliorerà diversi aspetti dalle cartelle cliniche elettroniche, alle prenotazioni online ma anche la gestione delle malattie attraverso dispositivi dedicati. Poco meno di 8 italiani su 10 riferiscono che le tecnologie digitali miglioreranno l'accessibilità e l'utilizzo dei servizi sanitari e porteranno a un maggior coinvolgimento del paziente grazie ad una più facile fruizione del proprio fascicolo sanitario. Poco più di 7 italiani su 10 pensano che le tecnologie digitali in cui rientra anche l'IA potranno ridurre i costi a lungo termine, poco meno di 7 su 10 ritiene che possa esserci un miglioramento nei monitoraggi tramite dispositivi, mentre poco più di 6 su 10 si aspetta che le IA migliorino le diagnosi. Nonostante questa tecnologia nell'ambito salute sia promettente, sono diversi i rischi percepiti: per 7 italiani su 10 potrà causare una perdita della relazione e del contatto diretto con il medico, mentre per poco più di 6 su 10 è possibile che ci possano essere sia difficoltà nell'utilizzo degli strumenti digitali per la mancanza di confidenza o competenza sia errori da parte delle IA. Un ulteriore pericolo che gli italiani avvertono è legato ai propri dati sensibili: per il 63% l'uso dell'intelligenza artificiale potrà causare delle problematiche legate alla gestione della privacy, mentre per il 60% le problematiche sono collegate alla diffusione dei dati sensibili.
(G.Gruner--BBZ)