Il tasso di fecondità al minimo in Australia, 1,5 nati per donna
Così poche nascite pregiudicano la crescita economica
Preoccupazione in Australia per gli ultimi dati demografici che indicano un record minimo del tasso di fecondità di 1,5 di nati per donna, con poco meno di 287 mila nascite nel 2023, su una popolazione totale di 26,7 milioni. Secondo la demografa dell'Australia National University, Liz Allen "è stato toccato il fondo". "Quello che è importante in questo tasso di 1,5 è che con questo livello siamo vicini al punto di non ritorno. Avere così pochi nuovi nati pregiudica la crescita economica, il che a sua volta conduce le donne ad avere ancora meno figli", scrive sul sito dell'università. "Molte donne - aggiunge - mancano di entusiasmo verso il futuro, e questo si collega a come lo vedono, a fattori come accessibilità degli alloggi e uguaglianza di genere… Non si può contare su un baby boom come nel periodo post seconda guerra mondiale, perché mancano i fattori necessari". "Se consideriamo i dati internazionali e guardiamo ai paesi che sono scivolati sotto un tasso di fecondità di 1,5 - paesi come Italia, Corea del Sud e Giappone - vediamo che la bomba a tempo comincia a esplodere", aggiunge. "Vi sono sempre meno lavoratori a generare attività economica, le persone cominciano a lasciare il paese per mancanza di opportunità economiche, e comincia la brutta china verso il declino della popolazione. Per decenni, alle donne in Australia è stato chiesto di avere più figli per il bene del paese, ma vi sono molte ragioni per cui molte scelgono di restare senza figli".
(B.Hartmann--BBZ)