Van der Poel contro i belgi, sfida nel cuore di Parigi
Ai Giochi domani prova in linea di ciclismo. Italia con Bettiol
Tredici strappi, di cui sei alle porte della città in rapida sequenza, altri tre passando ogni volta per Monmartre, l'ultimo a dieci km dall'arrivo, piazzato vicino al ponte Alexandre III. 273 chilometri in totale. Il percorso della prova su strada uomini di domani a Parigi 2024 sembra quello di una classica di primavera, e quale occasione migliore per Mathieu Van der Poel, il re di questo tipo di corse, di puntare all'ennesimo trionfo? Peccato per i francesi che il nipote di nonno Raymound Poulidor non corra per la squadra di casa ma per l'Olanda di papà Adrie, alla quale ha già regalato i titoli mondiali si strada e nel ciclocross. Quest'anno, dopo aver vinto il giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix, ha l'oro olimpico come obiettivo primario, anche perché in assenza di Tadej Pogacar, che ha preferito puntare al Mondiale anziché ai Giochi, l'iridato appare il più forte del campo dei partenti, dopo aver disputato il Tour interpretandolo come preparazione all'Olimpiade. Mancheranno anche Vingegaard, Roglic e l'olimpionico uscente Carapaz, al quale questo tracciato non si addice, così la lotta per il podio sembra una sfida tra Van der Poel e la coppia belga Remco Evenepoel e Wout Van Aert, rispettivamente oro e bronzo nella cronometro e che ora doppiano l'impegno con propositi ugualmente ambiziosi. In chiave azzurra ci si affida al campione nazionale Alberto Bettiol, che magari proverà un colpo da lontano per provare a riportare una medaglia in Italia 20 anni dopo Paolo Bettini (ci riuscì anche Davide Rebellin nel 2008, ma il suo argento fu cancellato per via del doping). La Francia confida che possa riscoprire l'antica gloria il due volte campione Julien Alaphilippe, 32 anni e molti problemi tra virus e cadute negli ultimi due. "Ma questa per me è un'occasione unica", ripete da giorni e anche le imprese del nuotatore Leon Marchand sono per lui un ulteriore stimolo: "le ho viste e mi hanno trasmesso una grande carica". Ma alla fine tutto sembra pendere, begli permettendo, dalla parte di Van der Poel. "È la prima volta nella mia carriera che prendo parte alla gara dei Giochi, perché a Tokyo partecipai alla mountain bike - le sue parole -. Non vedo l'ora di scoprire questa atmosfera davvero speciale, con questi piccoli team di massimo quattro corridori. Sono uscito dal Tour de France in buona forma, dal quale mi sono ripreso bene e negli ultimi giorni ho potuto svolgere ottimi allenamenti. Ho seguito in un certo senso lo stesso approccio che mi ha portato al titolo mondiale a Glasgow". Nella gara di Parigi '24 non ci saranno le radioline, e l'olandese è tra quelli che sono favorevoli a questa regola, che lascia al corridore la libertà di decidere come correre. "Mi piace correre senza gli auricolari per comunicare con la squadra - dice Van der Poel -. Sono favorevole. Come corridore in questo modo puoi decidere da solo. Questo di solito porta ad avere gare migliori rispetto all'essere guidati dall'auto di supporto, e sarà un vantaggio per gli uomini che avranno un buon feeling con la gara". E' inutile aggiungere che spera di essere tra loro.
(S.G.Stein--BBZ)