'Etichettare' le persone alimenta le discriminazioni nei gruppi
Università Venezia,sono comportamenti indipendenti da differenze
Come nasce la discriminazione? Un nuovo studio di Muhammed Alperen Yasar, dottorando presso l'Università Ca' Foscari Venezia e l'Università Paris I Pantheon-Sorbonne, offre nuove prospettive sullo sviluppo di comportamenti discriminatori in organizzazioni e gruppi. L'articolo "The emergence of discrimination due to miscategorization" è stato pubblicato dall'International Journal of Organization Theory & Behavior. La ricerca punta a identificare i modi in cui emergono gli atteggiamenti discriminatori basata su caratteristiche osservabili; cioè quando e come tratti come l'etnia o il genere, sebbene irrilevanti per la situazione in questione, portino gli individui a presumere differenze tra loro. Le conclusioni spiegano come possa generarsi nei luoghi di lavoro una cultura della discriminazione basata sull'etichettare in modo errato. Il semplice atto di etichettare delle persone in una categoria finisce col legarle a quella categoria, indipendentemente dalla rilevanza o dall'esistenza di differenze nei gruppi. La ricerca di Yasar presenta una nuova prospettiva: è il primo lavoro che indaga l'emergere della discriminazione in assenza di differenze preesistenti tra i gruppi. Non è necessaria, infatti, alcuna differenza iniziale nella popolazione per spiegare l'insorgere di comportamenti discriminatori. Come conclude l'articolo, la semplice presenza di individui che etichettano sulla base di tratti osservabili può essere sufficiente a portare alla creazione e alla persistenza della discriminazione.
(A.Lehmann--BBZ)