Gli orsi bruni non perdono massa muscolare durante il letargo
Meccanismo molecolare potrebbe aiutare anche terapie umane
Quando va in letargo, l'orso bruno conserva la sua massa muscolare, e non sviluppa l'atrofia muscolare tipicamente associata al disuso prolungato. Lo ha accertato uno studio pubblicato su Nature Communications e svolto da un team di ricercatori dell'Università di Padova e dell'Istituto Veneto di Medicina Molecolare (Vimm) guidati da Bert Blaauw sulla riduzione dell'attività ATPasica della miosina - la molecola 'motore' del movimento muscolare - a riposo. La scoperta potrebbe portare a prospettive di terapia anche nell'uomo, per contrastare la perdita di forza per inattività prolungata o invecchiamento. Quest'ultima è un'alterazione dell'attività enzimatica che contribuisce in modo sostanziale al risparmio energetico, permettendo agli orsi di preservare la massa muscolare durante i lunghi mesi di inattività invernale. L'analisi di fibre muscolari prelevate agli orsi, sia durante il letargo che in estate, ha rivelato importanti cambiamenti durante il periodo di svernamento. Quelle in letargo mostrano un lieve calo nella produzione di forza, accompagnato da una significativa riduzione dell'attività ATPasica della miosina a riposo. La miosina, che funge da "motore molecolare" del muscolo scheletrico, presenta quindi una marcata diminuzione della sua attività enzimatica quando il muscolo è a riposo durante il letargo. Questi risultati evidenziano un adattamento fisiologico che potrebbe contribuire al risparmio energetico durante lo svernamento. "I risultati che emergono dallo studio - commenta Blaauw - dimostrano che il muscolo scheletrico limita la perdita di energia riducendo l'attività dell'ATPasi della miosina, indicandone un possibile ruolo in molteplici condizioni di atrofia muscolare. Questa ricerca apre quindi nuove prospettive terapeutiche, suggerendo potenziali strategie per contrastare la perdita di massa e forza muscolare associata a periodi di inattività prolungata o al processo di invecchiamento nell'uomo. Le scoperte sui meccanismi di adattamento degli orsi in letargo potrebbero fornire preziose indicazioni per lo sviluppo di interventi mirati a preservare la funzionalità muscolare in condizioni di disuso o senescenza", conclude. Lo studio è stato finanziato dal programma Stars Grants per la ricerca individuale dell'Università di Padova e da Telethon.
(A.Berg--BBZ)