Nickel Boys, l'inferno del razzismo in un carcere minorile
In odor di candidatura agli Oscar il film apre Alice nella Città
Nickel Boys, diretto da RaMell Ross e tratto dall'omonimo romanzo del Premio Pulitzer Colson Whitehead sarà il film d'apertura della ventiduesima edizione di Alice nella città. Già ai festival di Telluride e New York e da The Hollywood Reporter, Screen Daily, Vanity Fair, The Guardian, Indiewire e Variety indicato nei titoli che potrebbero correre agli Oscar 2025, è un'esplorazione visionaria e affascinante della storia americana all'epoca delle leggi Jim Crow sulla segregazione razziale. Il tutto raccontato attraverso la storia di due adolescenti afroamericani in riformatorio minorile della Florida. Siamo nel1960 a Tallahassee. Il sogno universitario di Elwood Curtis (Ethan Herisse) si infrange causa un innocente passo falso, e il ragazzo viene condannato all'inferno della Nickel Academy. Lì incontra Jack Turner (Brandon Wilson) con il quale stringe un'alleanza: Turner dispensa consigli fondamentali per la sopravvivenza all'interno del violento carcere minorile, mentre Elwood si aggrappa alla sua visione ottimistica del mondo per sopravvivere. Sullo sfondo del nascente movimento per i diritti civili, l'esistenza dei due adolescenti sembra lontana dall'oratoria del reverendo Martin Luther King. Nonostante la brutalità della Nickel, Elwood si sforza di mantenere la sua umanità, risvegliando una nuova visione della vita del suo compagno di cella. "Nickel Boys è un film che fa fare un balzo in avanti alla rappresentazione cinematografica della crudele realtà del razzismo - dichiarano Gianluca Giannelli e Fabia Bettini, direttori artistici di Alice nella città - RaMell Ross condivide con chi guarda la bellezza del margine, l'emozione del confine, la trasgressività del limite dei ragazzi protagonisti dell'omonimo romanzo del due volte premio Pulitzer Colson Whitehead. Per questo siamo onorati di aprire il festival con 'Nickel Boys', un'opera intensa nello spirito e audace nel linguaggio visivo che conferma lo status di artista visionario del suo autore, che persevera nel tentativo di catturare il buio della storia americana, affinché non si ripeta all'infinito".
(L.Kaufmann--BBZ)