Il Trio Hérmes in concerto a Bologna
Il 9 ottobre con Schumann e Pizzetti per Conoscere la Musica
Secondo appuntamento con i concerti autunnali di "Conoscere la Musica" il 9 ottobre alle 20.30 alla Sala Biagi di Bologna (via Santo Stefano 119) con il Trio Hèrmes formato dalla violinista Ginevra Bassetti, dalla violoncellista Francesca Giglio e dalla pianista Marianna Pulsoni. Il programma, "Note d'amore", propone il Trio N. 1 in re maggiore Op. 63 di Robert Schumann e il rarissimo e monumentale Trio in la maggiore di Ildebrando Pizzetti. Formato al Conservatorio di Parma nella classe di Pierpaolo Maurizzi, perfezionato all'Accademia di Santa Cecilia con Ivan Rabaglia e ora all'Accademia Stauffer di Cremona, il giovane Trio Hèrmes si è immediatamente imposto all'attenzione del panorama musicale vincendo alcuni concorsi internazionali (Moncalieri, Firenze, Bologna) e selezioni (Premio Ensemble of the Year 2023 nella rete "Le Dimore del Quartetto" imponendosi su altre 92 formazioni provenienti da tutto il mondo). Al suo debutto per "Conoscere la Musica", le tre strumentiste presentano due grandi Trii con pianoforte assai differenti fra loro: in quello di Schumann, composto a Vienna nel 1845 e dedicato a Clara Wieck, si riscontrano tutte le caratteristiche del romanticismo tedesco e il rigore della forma, nell'opera di Pizzetti, composto nel 1925, è evidente invece una maggiore libertà nella forma e nell'invenzione, che aderisce perfettamente alla natura rapsodica del materiale musicale, intriso di richiami all'infanzia e al gioco, ma anche al lirismo appassionato tipicamente italiano. Tuttavia, nonostante la diversità di stile e carattere, i due brani sono accomunati dallo spirito che pervade entrambi i compositori nel momento della creazione: Schumann parla di "gioia" compositiva sia nel momento dell'ideazione ("è il mio trentasettesimo compleanno, sono felice con Clara, e sto pensando di scrivere un trio") che nella sua stesura finale ("ho finito il trio - gioia"). Pizzetti compone il Trio nell'anno che lo vede sposare la sua amata "Rirì", che è anche dedicataria del pezzo.
(F.Schuster--BBZ)