L'Orchestra della Toscana a Forlì diretta da Diego Ceretta
Il 29 ottobre col violinista Frank Peter Zimmermann
L'Orchestra della Toscana torna ospite dell'Emilia Romagna Festival con il suo direttore principale Diego Ceretta, talento oggi ventisettenne che negli ultimi mesi ha arricchito la sua esperienza professionale, già significativa, con debutti notevoli e grandi successi. Il concerto inaugura il 29 ottobre alle 21 il cartellone di Forlì Grande Musica al Teatro Diego Fabbri della città romagnola. Il programma che Ceretta propone è incentrato su due capisaldi del repertorio sinfonico ottocentesco, pagine che intendono raffigurare in suoni soggetti letterari e scene di natura. Si tratta dell'ouverture Egmont di Ludwig van Beethoven, ispirata dal dramma omonimo di Goethe, e della Sinfonia Scozzese, la N. 3 in in la minore di Felix Mendelssohn, che mette sul pentagramma le impressioni suscitate nel compositore dal brumoso paesaggio della Scozia. Partitura a suo modo sperimentale con i quattro movimenti standard saldati in un unico arco poetico, anziché separati. In programma anche il Concerto per violino e orchestra di Robert Schumann, tra le pagine più enigmatiche, meno comprese della storia della musica. Scritto nel 1853, pochi mesi prima che il compositore finisse in manicomio (dove tre anni dopo morì). Non piacque all'amico, grande virtuoso dell'archetto Joseph Joachim a cui era stato dedicato, e dispiaceva pure alla moglie di Schumann, Clara, pianista insigne. Entrambi lo giudicavano un'opera discontinua che alternava momenti molto espressivi ad altri rigidi e arzigogolati. Perciò restò inedito e ineseguito fino al 1937, ottantaquattro anni dopo la stesura. Tuttora resta ai margini del grande repertorio. A suonarlo è Frank Peter Zimmermann, uno dei maggiori violinisti del nostro tempo, che imbraccerà il suo Stradivari "Lady Inchiquin" datato 1711.
(K.Lüdke--BBZ)