Berliner Boersenzeitung - Elezioni presidenziali USA 2024

EUR -
AED 3.879454
AFN 71.766172
ALL 98.446538
AMD 408.727287
ANG 1.903424
AOA 962.189651
ARS 1055.136057
AUD 1.630409
AWG 1.901181
AZN 1.789518
BAM 1.961728
BBD 2.132343
BDT 126.201335
BGN 1.9588
BHD 0.398064
BIF 3118.741826
BMD 1.056211
BND 1.421281
BOB 7.297188
BRL 6.105428
BSD 1.056091
BTN 89.136639
BWP 14.496666
BYN 3.456143
BYR 20701.745225
BZD 2.128773
CAD 1.480962
CDF 3026.046048
CHF 0.937129
CLF 0.037557
CLP 1036.439301
CNY 7.636301
CNH 7.645963
COP 4727.78219
CRC 539.429963
CUC 1.056211
CUP 27.989605
CVE 110.599191
CZK 25.276513
DJF 188.054673
DKK 7.458575
DOP 63.873001
DZD 141.196108
EGP 52.131744
ERN 15.843172
ETB 130.910644
FJD 2.402194
FKP 0.833686
GBP 0.831777
GEL 2.883565
GGP 0.833686
GHS 16.976135
GIP 0.833686
GMD 74.991397
GNF 9102.504493
GTQ 8.155953
GYD 220.943428
HKD 8.217753
HNL 26.666577
HRK 7.53423
HTG 138.767993
HUF 406.15981
IDR 16809.289017
ILS 3.948874
IMP 0.833686
INR 89.180057
IQD 1383.48038
IRR 44458.579959
ISK 146.095547
JEP 0.833686
JMD 167.185173
JOD 0.748958
JPY 164.521312
KES 136.515348
KGS 91.231852
KHR 4289.881246
KMF 492.563931
KPW 950.589942
KRW 1479.650439
KWD 0.32489
KYD 0.880043
KZT 523.582077
LAK 23200.543009
LBP 94573.658376
LKR 308.542304
LRD 194.845062
LSL 19.330811
LTL 3.118718
LVL 0.638891
LYD 5.158587
MAD 10.547972
MDL 19.130443
MGA 4948.044906
MKD 61.515768
MMK 3430.533723
MNT 3589.00659
MOP 8.466021
MRU 41.984863
MUR 49.842827
MVR 16.318166
MWK 1831.198548
MXN 21.74186
MYR 4.732353
MZN 67.489547
NAD 19.330811
NGN 1774.287045
NIO 38.86892
NOK 11.740652
NPR 142.624361
NZD 1.797365
OMR 0.406676
PAB 1.056111
PEN 4.024312
PGK 4.184644
PHP 62.056118
PKR 293.325825
PLN 4.325535
PYG 8247.922253
QAR 3.849933
RON 4.976236
RSD 117.044056
RUB 105.092045
RWF 1449.953783
SAR 3.967208
SBD 8.854807
SCR 14.362927
SDG 635.317643
SEK 11.596225
SGD 1.417832
SHP 0.833686
SLE 24.097471
SLL 22148.231865
SOS 603.523631
SRD 37.343937
STD 21861.445383
SVC 9.240923
SYP 2653.762908
SZL 19.339168
THB 36.814269
TJS 11.257603
TMT 3.707302
TND 3.335479
TOP 2.473748
TRY 36.27907
TTD 7.170667
TWD 34.391332
TZS 2809.522312
UAH 43.536853
UGX 3875.711004
USD 1.056211
UYU 44.865568
UZS 13525.870313
VES 47.523829
VND 26827.771874
VUV 125.395551
WST 2.94851
XAF 657.932577
XAG 0.034763
XAU 0.000412
XCD 2.854464
XDR 0.795596
XOF 657.976316
XPF 119.331742
YER 263.843317
ZAR 19.268254
ZMK 9507.174232
ZMW 28.963064
ZWL 340.099669

Elezioni presidenziali USA 2024




"Il potenziale impatto di una vittoria di Trump sull'Unione Europea: Opportunità e sfide”
Mentre gli Stati Uniti si avvicinano alle cruciali elezioni presidenziali del 2024, il mondo osserva con trepidazione. L'esito di queste elezioni avrà implicazioni di vasta portata, soprattutto per l'Unione Europea. Una vittoria di Donald Trump, dopo le elezioni del 5 novembre, potrebbe portare cambiamenti significativi nelle relazioni transatlantiche. Se da un lato una seconda presidenza Trump presenta sia opportunità che rischi per l'Europa, dall'altro l'impatto di una sconfitta democratica pone sfide che l'UE deve affrontare con attenzione.

Ricalibrare le relazioni transatlantiche: Opportunità per l'indipendenza
Una nuova presidenza Trump inaugurerebbe quasi certamente un periodo di ricalibrazione delle relazioni transatlantiche. Durante il suo precedente mandato, Trump ha privilegiato un approccio “America First”, esprimendo spesso scetticismo nei confronti delle istituzioni multilaterali, compresa la NATO, e sottolineando una più equa ripartizione degli oneri tra gli alleati. Se Trump dovesse riconquistare la carica, l'Unione Europea potrebbe avere l'opportunità di ridefinire la propria autonomia strategica.

Per anni, i leader europei hanno discusso di ridurre la loro dipendenza dagli Stati Uniti in materia di difesa e sicurezza. Sotto la guida di Trump, questa necessità potrebbe essere rafforzata, incoraggiando l'UE a migliorare le proprie capacità militari e la propria coesione come entità geopolitica. Un'amministrazione Trump che rimanga indifferente alle preoccupazioni europee in materia di sicurezza potrebbe accelerare gli sforzi all'interno dell'Europa per perseguire una politica di difesa più forte, in particolare nell'ambito di iniziative come la Cooperazione strutturata permanente (PESCO) e il Fondo europeo per la difesa (FES). Ciò aiuterebbe l'UE ad affermarsi come potenza globale più autonoma.

Inoltre, le potenziali politiche economiche di Trump potrebbero creare spazio per l'Europa per rafforzare i suoi partenariati altrove. Durante la sua precedente amministrazione, la preferenza di Trump per gli accordi commerciali bilaterali rispetto a quelli multilaterali ha portato a tensioni con i partner commerciali, compresa l'UE. In caso di ritorno di Trump, l'UE potrebbe cercare di consolidare e diversificare le relazioni commerciali con le economie emergenti e altri mercati chiave, promuovendo partnership che potrebbero ridurre la dipendenza dalla cooperazione economica statunitense.

Incertezza economica e divergenza normativa
Tuttavia, una vittoria di Trump potrebbe creare notevoli incertezze economiche. In un secondo mandato, Trump potrebbe essere propenso a rivedere i conflitti commerciali e le tariffe che in passato hanno messo a dura prova l'economia transatlantica. Tali politiche potrebbero minare le relazioni economiche tra l'UE e gli Stati Uniti, soprattutto se Trump continuerà a mettere in discussione il valore degli accordi commerciali esistenti o imporrà nuove tariffe sui beni europei. Un indebolimento delle relazioni commerciali creerebbe indubbiamente delle ripercussioni sui mercati europei, soprattutto in settori come quello automobilistico, agricolo e tecnologico.

Inoltre, la posizione di Trump sulle politiche climatiche diverge notevolmente dall'agenda verde dell'UE. Mentre l'amministrazione Biden ha lavorato a stretto contatto con l'Europa sui cambiamenti climatici, sostenendo l'Accordo di Parigi e promuovendo iniziative verdi, Trump ha in precedenza sminuito la scienza del clima e ha ridotto le normative ambientali. Una nuova presidenza Trump potrebbe quindi complicare gli sforzi globali per affrontare il cambiamento climatico, rendendo più difficile per l'UE trovare un terreno comune su questioni ambientali urgenti e rendendo necessario che l'Europa agisca come principale sostenitore degli accordi internazionali sul clima.

Sfide geopolitiche e implicazioni strategiche
Una vittoria di Trump avrebbe probabilmente delle ramificazioni sostanziali per la posizione strategica dell'UE. L'approccio imprevedibile alla politica estera della precedente amministrazione Trump ha visto relazioni tese con gli alleati tradizionali e ha mostrato aperture verso regimi autocratici, come la Russia e la Corea del Nord. Un modello simile potrebbe rendere l'UE più vulnerabile, in quanto un'amministrazione Trump potrebbe privare di importanza la NATO, mettendo in dubbio il valore della difesa collettiva. Un simile cambiamento imporrebbe all'Europa un onere maggiore per garantire la propria sicurezza, soprattutto in presenza delle tensioni in corso con la Russia dopo l'invasione dell'Ucraina.

Di fronte a queste sfide, le nazioni europee potrebbero dover assumere una posizione più unitaria sulla difesa, con un impegno più forte da parte degli Stati membri a rispettare gli obiettivi di spesa della NATO per la difesa. Se da un lato questo potrebbe favorire una politica di difesa dell'UE più coesa, dall'altro potrebbe esporre le divisioni all'interno dell'Unione, in particolare tra i Paesi più inclini all'allineamento con gli Stati Uniti e quelli che preferiscono una strategia di sicurezza dell'UE indipendente.

Un altro aspetto da considerare è il rapporto con la Cina. Sotto Trump, gli Stati Uniti hanno assunto una posizione aggressiva nei confronti di Pechino e una rinnovata enfasi sul disaccoppiamento economico potrebbe costringere l'Europa a navigare in un delicato equilibrio. I Paesi europei, molti dei quali hanno legami commerciali significativi con la Cina, potrebbero subire pressioni per allinearsi maggiormente alla posizione degli Stati Uniti, rischiando ricadute economiche o tensioni diplomatiche con Pechino.

Le conseguenze di una sconfitta democratica per l'Europa
Una sconfitta democratica segnerebbe un cambiamento più ampio nella politica americana, che l'Europa non può ignorare. Il mandato dell'amministrazione Biden è stato caratterizzato dagli sforzi per ristabilire le alleanze, riallacciare le relazioni con le istituzioni internazionali e sostenere i valori della democrazia liberale. Una sconfitta dei Democratici simboleggerebbe probabilmente un ripudio di questi principi da parte dell'elettorato americano, potenzialmente incoraggiando i movimenti populisti e nazionalisti all'interno della stessa Europa.

L'UE potrebbe trovarsi a dover assumere il ruolo di paladina della democrazia liberale sulla scena mondiale. Con Washington potenzialmente orientata verso una posizione più isolazionista, l'Europa dovrebbe raddoppiare gli sforzi diplomatici per sostenere le norme internazionali, promuovere i diritti umani e controbilanciare l'influenza dei regimi autocratici. Inoltre, le nazioni europee che sono sempre più sfidate da movimenti populisti interni potrebbero faticare a mantenere l'unità di fronte al crescente scetticismo nei confronti delle istituzioni democratiche liberali.

Come orientarsi nel futuro
Se da un lato la potenziale rielezione di Donald Trump potrebbe creare sfide significative per l'Unione europea, dall'altro rappresenta un'opportunità per l'Europa di affermare il proprio ruolo di attore geopolitico indipendente. L'UE deve prepararsi alla possibilità di un rapporto più transazionale e meno prevedibile con Washington. Rafforzare la coesione interna, investire nelle capacità di difesa e diversificare i partenariati globali sono passi essenziali che l'UE dovrebbe compiere in risposta a una potenziale seconda presidenza Trump.

Allo stesso tempo, l'Europa dovrebbe impegnarsi diplomaticamente con un'amministrazione guidata da Trump, cercando vie di cooperazione su questioni di interesse comune, come l'antiterrorismo e la sicurezza energetica. Navigare in questo complesso panorama richiederà un'abile diplomazia, resilienza e una chiara visione strategica. L'Unione Europea, se unita e proattiva, può mitigare i rischi e cogliere le opportunità presentate da un ordine globale in evoluzione, indipendentemente dall'esito delle elezioni presidenziali americane.